Daniele ha solo 18 anni, ma lavora già da oltre un anno e mezzo nel mondo dello sviluppo Android. Non si limita a creare app: esplora a fondo il sistema operativo, dai controlli di sicurezza ai meccanismi nascosti del telefono. Da questa esperienza è nata “Jintonic”, una libreria che punta a cambiare il modo in cui si sviluppano le app.

Il concetto è semplice: chi scrive codice si ritrova spesso a fare controlli ripetitivi. Ad esempio, verificare se il telefono è connesso a internet, se è stato manomesso, se rispetta certi requisiti. Con Jintonic, tutto questo si risolve con una sola annotazione. Basta scrivere @RequireNetwork o @NoRoot sopra un metodo e il sistema aggiungerà automaticamente il controllo.
«Tutti scriviamo sempre gli stessi pezzi di codice», racconta Daniele. «Ho voluto creare qualcosa che lo facesse al posto nostro, in automatico e in modo sicuro»
Un approccio moderno e intelligente
Jintonic utilizza un metodo avanzato chiamato programmazione orientata agli aspetti, che permette di aggiungere funzionalità ai programmi senza modificarli direttamente. In questo modo si risparmia tempo, si evita di fare errori e si rende tutto più chiaro e leggibile.
Ma non si tratta solo di comodità: questa tecnica permette anche di potenziare la sicurezza delle app, rendendole più resistenti a manomissioni e vulnerabilità.
Non solo per esperti
Il valore di questo progetto non sta solo nella tecnica, ma nel fatto che nasce da un bisogno concreto: semplificare la vita di chi lavora ogni giorno con il codice e dell’utente finale. E lo fa in modo accessibile, con strumenti chiari e immediati, adatti anche a chi non è un professionista del settore.
Un esempio di come l’innovazione possa nascere anche dai più giovani, quando passione e competenza si incontrano. Jintonic è già pronto per essere usato da altri sviluppatori e promette di diventare un punto di riferimento anche in ambiti più tecnici, come lo sviluppo firmware.